C’era una volta Timenet.
Era un’Azienda appena nata, aveva un piccolo fondo nella ridente città di Empoli. Una cittadina che, per quanto mondana, non disdegnava la campagna.
Era il 1996 e, mentre Timenet girava per la prima volta le chiavi per aprire la porta d’ingresso in Via della Repubblica, una ragazza usciva da scuola.
Francesca aveva appena terminato un corso di HTML e ha cercato subito in giro tra le Aziende che potevano permettergli di mettere a frutto quanto aveva imparato. Nel 1997, varcata la porta di Via della Repubblica trovò Timenet e lei diventò la dipendente N°1. Come la moneta di Zio Paperone.
Un’Azienda pionieristica come è sempre stata Timenet non poteva non trovare una ragazza altrettanto pionieristica che, già nel ‘96, aveva visto in Internet un settore su cui puntare.
Francesca entrò da quella porta chiedendo semplicemente d’imparare. Essendo praticamente cresciuta in Timenet c’è da dire che di cose ne ha imparate veramente tante nel tempo, avendo avuto modo di fare tutti i lavori possibili man mano che l’azienda cresceva e si manifestavano nuove esigenze, partendo dai siti web per arrivare a oggi prevalentemente indaffarata con la fatturazione attiva.
“Al tempo ero una ragazza uscita da poco da scuola, volevo imparare cose nuove e formarmi in un ambito lavorativo giovane e stimolante”
Quando gli ho chiesto cosa ha trovato in Timenet ha fatto immediatamente focus su una delle cose che per l’Azienda sono più importanti. Ha risposto che in Timenet ha trovato una seconda famiglia.
Riconoscere una famiglia in un gruppo di lavoro è il frutto di anni e anni di rapporti maturati e messi alla prova. Ne sono passati più di venti, gli alti e bassi ci sono sicuramente stati, ma il bilancio che Francesca fa è assolutamente positivo.
Sono nati rapporti di amicizia che si sono estesi fuori dalle mura dell’ufficio e l’approccio che la dirigenza mette nello stare vicino ai dipendenti, l’ha portata a fare veramente esperienza di quella che si dice “la diligenza del buon padre di famiglia”.
“Ho ricevuto sostegno concreto nei momenti difficili della mia vita personale e in questi anni ho sempre visto grande impegno e dedizione dei titolari nel prendersi cura del lavoro e di tutti noi”
Come abbiamo detto all’inizio, Francesca è approdata in Timenet appena uscita da scuola, con tutto quello che vuol dire. Definisce la sé stessa di quegli anni impacciata e timida.
Il suo percorso lavorativo l’ha fatta evolvere anche come persona. Acquisire sempre più competenze e aver vissuto la grandissima crescita aziendale di Timenet l’ha resa consapevole di molti aspetti di sé. Il lavoro e la voglia di mettersi in discussione hanno fatto affiorare la consapevolezza di essere una ragazza dalle grandi capacità, in grado, dice lei, di adattarsi ai cambiamenti e di apprendere sempre cose nuove.
C’è da dire che quella di apprendere non è una vera e propria capacità. O meglio, tutti abbiamo la capacità di apprendere.
Se vogliamo scendere un po’ più in profondità bisogna ammettere che, se Francesca ha avuto una così grande capacità di apprendere, è perché possiede altre caratteristiche probabilmente: passione, tenacia e dedizione.
E queste caratteristiche non sono proprie di tutti gli esseri umani ma concorrono a rendere speciali alcuni di essi.
- Domanda: Cosa ti rende felice di venire a lavoro?
- Francesca: Fare con impegno un lavoro che mi piace, in compagnia di persone con cui sto bene. “
Poche parole possono racchiudere un universo intero di management.
Una delle cose che a Francesca stanno più a cuore di Timenet è “l’attenzione alla singola persona”.
Non voglio fare l’analisi grammaticale ma ci sono delle sfumature che rendono l’affermazione di Francesca molto importante.
Spesso e volentieri le Aziende asseriscono di essere “attente alle persone”.
Tralasciamo il fatto che qui lo dice Francesca e non l’Azienda per cui lavora, l’Azienda non fa altro che ringraziare e farsi portavoce.
Francesca percepisce un’attenzione non verso “le persone” (gruppo di lavoro) ma verso “la persona” (figura umana, unica ed emotiva).
Riuscire a essere attenti “alle persone” presuppone organizzazione e metodo.
Per essere attenti “alla persona” sono indispensabili empatia e gentilezza.
Altra cosa fondamentale per Francesca è l’attenzione nel fare gli investimenti.
Nella sua esperienza ha vissuto un’Azienda che non ha mai fatto il passo più lungo della gamba. Ha sempre risparmiato per non fare dell’indebitamento un mezzo di sopravvivenza.
Una buona capacità tecnica e operativa non riesce mai a sopperire a una inefficiente gestione della parte finanziaria.
Francesca, come tutti, riesce a lavorare bene quando è serena.
Vi informiamo che la famiglia di Francesca è abbastanza numerosa e la tiene altrettanto indaffarata da poter chiudere questo articolo con la sua risposta alla domanda: quand’è che esprimi al meglio le tue capacità?
“quando sono serena (e se dormo bene la notte…. magari!)”