Il VISION 2019 si è appena concluso. L’affluenza è stata davvero grande e altrettanto la soddisfazione. Probabilmente perché l’agenda era invitante, forse ha giocato a nostro favore anche il fatto che non organizzavamo un evento da quattro anni 🙂
I tempi erano maturi, l’azienda nel frattempo si è evoluta e il fermento del mercato ci ha permesso di trattare temi molto caldi come quello della Cyber Security.
La sicurezza informatica è infatti un trend in rapida espansione, ci sono attacchi praticamente tutti i giorni, anche quando non ce ne accorgiamo.
Una volta erano le grandi aziende e istituzioni a farne le spese. Successivamente gli hacker si sono resi conto che era molto più remunerativo colpire le PMI.
Cyber Security al VISION 2019
Siamo partiti da alcuni casi eclatanti di violazioni informatiche.
Il primo arriva dagli Stati Uniti dove 8.000 dipendenti pubblici sono tornati a carta e penna per 5 giorni, tagliati fuori dalle loro postazioni, rese inutilizzabili.
Un secondo ha messo a rischio le carte di credito di circa 380.000 Clienti British Airways.
Anche fermandoci qua è chiaro a tutti che i limiti del Cybercrime sono molto difficili da definire. Probabilmente ogni dispositivo connesso alla rete diventa per sua natura vulnerabile.
Si potrebbero spegnere interi impianti semaforici, bloccarsi tutti gli ascensori di un palazzo o, più “banalmente”, potrebbero essere sottratti i dati dei professionisti che ci assistono ogni giorno come commercialisti o medici.
Quante informazioni sul nostro conto potrebbero essere tenute in ostaggio?
Quanto la nostra vita potrebbe essere condizionata?
Il World Economic Forum, tanto per tirare in ballo enti sicuramente più autorevoli di noi, posiziona gli attacchi hacker al terzo posto per probabilità (5 posizioni sopra agli attacchi terroristici).
Ancora più sorprendente li posiziona al sesto posto per impatto (3 posizioni sopra le migrazioni di massa e subito prima delle crisi idriche).
Cominciamo a farci un’idea più reale dei rischi?
Inquietante come il terzo posto per la probabilità sia saltato fuori dal nulla tra il 2017 e il 2018. Indice di un’evoluzione dirompente del fenomeno!
Per rafforzare tutto questo, anche la rivista Harvard Business Review, posiziona i Cyberattacks al sesto posto tra i trend per il 2019.
Il 13 Settembre 2017, il Presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker, ha citato la Cyber Security come seconda emergenza per l’Europa: dopo il cambiamento climatico e prima dell’immigrazione.
Il Cybercrime in Italia.
Dal “Libro Bianco della Cyber Security – Il Futuro della Cyber Security in Italia” si evince quanto gli attacchi siano distribuiti sul territorio abbastanza uniformemente, con un picco al Centro Italia con oltre il 50% delle aziende colpite.
Un’altra cosa deve saltare all’occhio, sfatando un mito enorme: non sono solo le grandi aziende ad essere attaccate. Vengono attaccati tutti i tipi di azienda in modo abbastanza indiscriminato.
Perché? Perché è molto più remunerativo!
Se colpire la grande azienda o istituzione è un po’ “cercare il colpo del secolo”, le PMI sono meno protette, meno formate e meno assistite. Più facile entrare ed estorcere denaro.
Dunque il Cyber Crime paga?
Paga e molto! Non solo, i rischi per i cyber criminali sono a oggi molto inferiori rispetto ad altri reati. Se doveste diventare oggi imprenditori del crimine, dove vi buttereste? Si è creato un nuovo settore CaaS (Crime as a service).
Si possono creare ransomware online in maniera del tutto gratuita, condividendo un 30% del riscatto con i creatori del software.
Avete presenti quei virus cryptolocker che limitano l’accesso al vostro computer o ai vostri dati? Si sono già sentite storie di riscatti per poter riavere accesso ai propri documenti.
Allo stesso modo si possono acquistare attacchi DDoS. Si fornisce il bersaglio, si paga il lancio, e con una dose massiccia di traffico malevolo vengono intasate e bloccate le reti informatiche in target.
Per dare una dimensione: è stato stimato che al momento di un attacco DDoS, l’attacco stesso può sviluppare fino al 25% del traffico di un intero paese.
Come ci stiamo difendendo dal Cyber Crime?
La risposta è molto molto male.
il “Report Osservatorio Information Security & Privaci del Politecnico di Milano” e il “corrierecomunicazioni” riportano investimenti in Cyber Security veramente irrisori a confronto dei danni economici causati dagli attacchi informatici.
Inoltre, mentre gli attacchi si moltiplicano, gli investimenti in protezione stentano a fare passi in avanti.
Sempre dall’Osservatorio del Politecnico si evince che almeno il 52% delle PMI italiane è totalmente inconsapevole del problema!
In Timenet?
L’articolo è già abbastanza lungo e ne scriveremo uno dedicato ma non volevamo lasciarvi solo con questa scoraggiante lettura dei trend 🙂
Posso velocemente dire che le nostre ricerche confermano i trend allarmanti ma che abbiamo lavorato per porre rimedio.
Al via gli ultimi test di un nuovo servizio nato per proteggere a monte le connessioni dei nostri Clienti abbattendo così il rischio di traffico malevolo.
Il servizio si chiamerà Security First e sarà in continuo sviluppo per il futuro, proprio per fronteggiare la continua fantasia dei criminali!
Quindi, prossimamente, scenderemo più nel dettaglio.
Se siete particolarmente curiosi e cominciate a sentire la giusta necessità di essere protetti, contattateci.