C’è un effetto psicologico abbastanza pericoloso che talvolta si presenta quando, con un uso ripetuto, impariamo a usare discretamente uno strumento. Potremmo tendere mentalmente ad allargare la nostra percezione di “essere esperti” o comunque “pienamente consapevoli”.
Cosa succede quindi se siamo convinti di “saper usare i nuovi strumenti tecnologici”?
Se ti chiedessi se sai guidare la macchina, probabilmente mi diresti di sì. Specie se sei uomo 🙂
Se ti chiedessi se ti senti consapevole dei rischi che comporta la guida di un’auto, altrettanto, mi diresti di sì.
Ma puoi dire davvero di essere pienamente e costantemente consapevole dei rischi che stai correndo?
Secondo la ricerca “Retail Transformation 2.0” del “Digital Transformation Institute” il 95% delle persone ritiene di avere familiarità con gli strumenti di social networking.
Di questo campione analizzato, il 96% degli over 55 dichiara di conoscere bene le piattaforme che usa, contro il 93% degli under.
Per quanto con uno scarto piccolissimo, la maggiore età sembra portare una convinzione maggiore sul proprio tasso di “espertosità”.
Considerando poi che la parola più associata a social network risulta essere Facebook, possiamo intuire che il social di Mark continua a essere molto presente nelle nostre menti.
Siamo apparentemente disposti a regalare privacy e dati consapevolmente!
Sempre secondo questa ricerca il 71% del campione ritiene che finché useremo i social network i nostri dati non potranno mai essere al sicuro.
Dunque sembra che abbiamo un esercito di persone molto consapevoli degli strumenti che usano e, contemporaneamente, convinte che i loro dati non siano al sicuro usando quegli strumenti.
Questo porta a due considerazioni possibili:
- Tendiamo a non percepire l’importanza della sicurezza dei nostri dati, non riteniamo di doverli tenere al sicuro come faremmo con un portafoglio.
Quindi li cediamo volentieri in cambio della fantastica esperienza utente offerta dalle nuove tecnologie. - Non siamo poi così consapevoli degli strumenti che usiamo, dei dati che condividiamo, di cosa voglia dire metterli in pericolo e delle possibilità che abbiamo per proteggerli.
Cultura della sicurezza informatica: problemi di fondo.
A prescindere da quale sia il problema reale, il dato di fatto è che c’è della confusione in giro a proposito di sicurezza informatica.
La tecnologia galoppa velocemente verso un mondo sempre più interconnesso, la sicurezza dei dati sarà sempre più al centro e, a dirla tutta, già lo è molto.
Conviene quindi cominciare a prendere una vera consapevolezza, non quella che deriva dall’uso quotidiano ma da un approfondimento cosciente dei mezzi e di ciò che gli ruota attorno.
Potresti per una vita pulirti le orecchie con i cotton fioc ignorando completamente che possono essere causa di gravi lesioni al timpano e di importanti infezioni batteriche, oltre a essere uno degli oggetti più inquinanti al mondo.